mercoledì 29 luglio 2015

A volte

A volte...
Vorresti solo qualcuno che ascoltasse i tuoi sfoghi.

A volte...
Vorresti riuscire a non arrabbiarti.

A volte...
Non ti riconosci nei tuoi comportamenti.

A volte...
Vorresti essere più forte.

A volte...
Cerchi solo di capire un perché.

A volte...
È così e basta.

A volte...
Sei così e basta.

A volte...
Vorresti cambiare... ma restando ciò che sei.

A volte...
Sei fuori luogo...

A volte

venerdì 26 giugno 2015

Il Go

Come può un gioco di semplice strategia offrire tanti spunti riflessivi sulla vita, le persone, le azioni.

Perché desideriamo trovare la "mossa migliore"?

Su un goban 19x19 nonstante tu sia limitato sembri avere tutto lo spazio del mondo. Tutte le scelte.

So che lo scopo del gioco è fare più punti dell'altro. Però... onestamente desidero di più giocare la mia partita senza farmi vincolare da qualcosa di freddo come il punteggio finale. Voglio giocare bene, ma desidero il Buon Combattimento.
Se nell'essere soddisfatto del mio gioco vincerò anche facendo più punti allora tanto meglio doppia vittoria.

Per crescere davvero l'unica possibilità è farlo a modo mio. Spero di insegnarlo a mio figlio. E che il suo modo gli doni felicità. Signore, assistimi.

venerdì 24 aprile 2015

Perso e ritrovato.

RIECCOMI DOPO UNA INTERMINABILE QUANTITA' DI TEMPO!!!!

(Ma con chi parlo?!)

Tornare a scrivere un blog dopo una vita.... e perchè no?

Non ho ancora ben deciso di cosa potrei scrivere, non credo mi interessi riportare i ricordi e i sentimenti delle mie giornate. Quelli li serbo io.

Ma scriverò quello che mi pare, quello che mi sento, quello che voglio...

Argomento: ho ripreso a giocare a go.. che meraviglia...

Ho recuperato vecchie conoscenze goistiche alla fiera del gioco di Modena, e ho radunato alcuni amici interessati a imparare ai quali sto insegnando le basi del gioco. Perchè?

Perchè se pensi di non aver tempo di fare le cose, non proverai mai neanche a farle...

Facciamo un elenco:
- lavoro
- ho un figlio di quasi 2 anni con quasi tutti i giorni faccio un bel giro al parco in bici.
- una moglie senza patente (sì sì la stai prendendo...)
- Sto dietro alla casa
- Mi vedo quasi tutti i giorni con gli amici per cazzeggiare insieme con giochi da tavolo vari (sono un nerd qualche problema?!)
- Ho iniziato un percorso di formazione come educatore presso la parrocchia che frequento.
- Ho ricominciato a disegnare e ad usare photoshop
- Faccio teatro (dilettante per diletto)
- Gioco e insegno a giocare a go agli amici
- E ora riprendo il blog...
- Leggo, colleziono e sto dietro a molti manga.

E' assurdo... più cose fai più ne riesci a fare. E' molto vero questo. Si perde meno tempo in cazzate che non fanno altro che farti sprecare la vita.

Non abbandonate l'idea di poter fare qualcosa. Di vita ne abbiamo una sola.
Perché dovrei vivere non sentendomi contento di quello che faccio?
Perché se il mio lavoro non mi soddisfa, dovrei rassegnarmi a continuare a farlo deprimendomi sempre di più?
Dove sta scritto? E anche se ci fosse scritto chissenefrega!!!

Sulla strada della felicità non ti volti indietro rimpiangendo la tristezza e la depressione...

La cosa che bisogna sempre combattere è l'idea che voi non possiate fare. E' l'accidia.
Il tempo è vita. va usato e goduto al meglio!!

Buona giornata a tutti!!

martedì 11 febbraio 2014

Il mio fuoco

Come si prepara un fuoco da campo? All'inizio usi il fuoco degli altri... Dei tuoi genitori, dei tuoi parenti e amici. Col tempo spesso capita, anzi DEVE capitare, che inizi a desiderare il TUO fuoco.

Si comincia scegliendo il posto. Dove piazzerai il tuo fuoco? Deve essere un posto asciutto, sicuro dove tu possa preparare il tutto... Deve piacerti, perchè non ha senso passare la vita ad accendere ed alimentare un fuoco se non sei accampato in un luogo a te congeniale.

I sassi attorno al falò limitano ma al contempo proteggono il tuo fuoco. Quando scegli la legna deve essere giusta, asciutta. Molte persone viaggiano per kilometri solo per trovare la legna migliore per il loro fuoco. A seconda di come brucia la legna regala al fuoco colori e profumi differenti.

Poi c'è chi ti può insegnare a preparare il tuo fuoco. Ma fai molta attenzione, che il tuo maestro non diventi colui che fa il lavoro al posto tuo, perchè solo le tue mani possono produrre il tuo fuoco, solo la tua mente e il tuo desiderio può immaginarlo esattamente come lo desideri e come tu lo immagini. Non lasciare che chi ti insegna ti imponga il suo gusto e il suo metodo. Se sei affine col tuo maestro non c'è nulla di male, ma a volte mentre apprendiamo ci dimentichiamo di noi stessi.

È inevitabile influenzare il prossimo, e più si è recettivi più si assimila. Abitudini buone e cattive. Siate forti nel vostro spirito per conoscere ma non applicare gli insegnamenti sbagliati. E badate bene, speso chi insegna il male, non sa di farlo, anzi è convinto della rettitudine dei propri insegnamenti. 


domenica 23 dicembre 2012

Una scelta difficile

Ogni giorno facciamo delle scelte. Alcune piccole e irrilevanti, come cosa indossare, che film guardare, dove parcheggiare l'auto. Altre più grandi e importanti.

La difficoltà di una scelta dipende principalmente dai suoi rischi e dalle sue conseguenze. Cosa rischiamo in fondo quando decidiamo come vestirci al mattino?

Oggi sono di fronte a una scelta difficile, importante e impegnativa. Una scelta di lavoro e di vita. Vorrei essere meno melodrammatico, ma è la nostra percezione soggettiva che conta in questi casi quindi... 

Qual'è il modo giusto di decidere per la propria vita? E quando quella vita è legata a doppio filo con la vita di altri?

Ho un figlio, la più grande responsabilità e il più straordinario miracolo che mi potesse capitare. Vorrei tuttavia decidere seguendo il mio cuore. Non voglio dire un domani "ho scelto un lavoro schifoso perchè dovevo mantenere mio figlio" ovvero anche se lo scegliessi voglio che sia per una mia valutazione personale, per una mia scelta. Perchè continuo a sentire che le scelte della mia vita non siano mie? Sono scontento di me, in un modo che non riesco neanche a capire.

La felicità è un caldo panino... Vorrei aiutare la gente ad essere felice... O a essere triste... O comunque a essere quello che vogliono essere...

Guardo le persone e mi rattristo. Vedo potenziali sprecati, talenti seppelliti da spiriti inespressi o soffocati da desideri effimeri e banali... E la stessa tristezza, di recente, sovviene allo specchio... Non sento più la gravità. Non so in che direzione sto scavando, se proseguo verso l'abisso o vado verso la superficie... Sono stanco e timoroso di scavare inutilmente. Non voglio, alla fine della mia vita pensare di aver sbagliato tutto...

A cosa posso affidarmi per essere guidato? Ecco la domanda, finalmente.

martedì 17 aprile 2012

Sconfitte e consolazioni

Giocare a Go può essere un grandissimo divertimento, ma anche qualcosa di estremamente frustrante.

Soprattutto all'inizio è terribile!!
Equivale al battezzo del fuoco per le nuove reclute in una guerra.

Persone con diversa esperienza forza e abilità combattono tutte insieme
Stesso campo.
Stessi mezzi.

Ma ti ritrovi a volte come d'avanti a dei veri e propri mostri.

E tu sei lì col tuo pugnaletto arruginito ad affrontare un drago grosso come un autobus (citazione da Percy Jackson).

Poi inizi a farti le ossa.
Ovviamente non si muore di sconfitta, però... Si soffre.

Ma essendoci passato spesso senti 2 cose:

1) Per crescere devi riflettere e imparare dai tuoi errori.

Non basta FARLI gli errori per imparare. Bisogna anche riflettere, elaborare, trovarci una cosa utile e poter dire "ok questo fiasco colossale mi ha insegnato questo." "se avessi fatto così sarebbe andata diversamente".

La cosa straordinaria del Go è che solo (e sottolineo SOLO) chi riesce ad essere critico in modo costruttivo con se stesso impara, cresce, si evolve.

2) Vorresti (almeno io) essere di aiuto a chi sta affrontando le tue stesse difficoltà...

non so che avrei dato per poter avere un insegnante, qualcuno con cui giocare, non dover fare tutto da solo.
Nella comunicazione e nel dialogo c'è la crescita.

E nel secondo punto il dilemma come affrontare la sconfitta.
Quando spieghi un errore può capitare che, anche comprendendolo perfettamente, soffra a vederselo sbattere in faccia. Forse puoi essere delicato. Forse puoi essere gentile.

Ci sono persone che imparano meglio con critiche aspre, altre sono più recettive a critiche meno dure. In ogni caso non conta COME ti venga sottolineanto l'errore, conta solo la tua personale capacità di rendertene conto, accettarlo e superarlo.

Te ne rendi con la LOGICA e l'INTELLIGENZA che perfeziona la tua STRATEGIA e la tua FORZA.
Lo accetti con l'UMILTA' che addestra la tua PAZIENZA.
E lo superi con L'IMPEGNO e la COSTANZA, che aumentano il tuo CORAGGIO.

Forse non ha senso, forse sono parole che non centrano nulla tra loro. E' difficile rendere i concetti soprattutto se riguardano vari stati della mente e dello spirito.

Mi sono un perso... ma mi chiedevo all'inizio è giusto consolare chi perde?
Meglio lasciare loro la possibilità di alzarsi da soli, di trovare la forza da soli?
Come guidarli senza compatirli?
Come sostenere e supportare qualcuno senza fare il lavoro al posto suo?

Cavolo insegnare è davvero difficile...

domenica 12 febbraio 2012

Auguri scaduti

Febbraio è il mese dei compleanni. C'è il mio, quello di mio padre, quello del padre di Yama, quello di Antonio, di Giulio, di Ale, di Ali, di Babà e dei quaranta ladroni...

Insomma una valanga di date di cui dimenticarsi puntualmente...

Tutto è iniziato dal mio.
Telefonata del mio compare/miglior amico Gian a Yama data 3 febbraio:
Gian: "Oh, ma Paolo fà il compleanno il 6, giusto?"
Yama: "Lo ha fatto l'uno....."
A sua difesa ho spesso festeggiato in date lontane dalla mia per dare il tempo al weekend di arrivare, questo può aver causato qualche incomprensione.

Giulio ce lo siamo dimenticati completamente. (povero Giulio...)

Comple di Ale...
io: "Bene oggi Ale fà il compleanno ricordiamoci di chiamarla!!!"
 A sera io e Yama sveniamo sul divano dalla stanchezza, ci ritrovano 3 giorni dopo con gli avvoltoi che preoccupati chiedono "Tutto bene?"...
BOM e 3

Alice... Mia nonna telefona il giorno prima del suo compleanno (che è il 9 febbraio)
nonna: "Auguri Ali, scusa il ritardo..."
Ali: "ma, signora, veramente il mio compleanno è domani..."

"Che storia divertente" (^__^)commento io con mia madre al telefono che me la racconta (data 10 febbraio)
io (^__^): "E poi si è ricordata di farglieli il giorno giusto?"
mamma: "Sì sì certo la nonna si era solo confusa guardando un orologio con la data sbagliata, ma poi se lo è ricordato..."
io (^__^): "Beh, tieni conto che la nonna ha 94 anni, non è più una ragazzina, sai con l'età la memoria e l'attenzione tendono a scemare..."
mamma: "Ma tu gli auguri ad Alice li avevi fatti?"
io: (^__^'')   ".............."  .................(O__O)


Antonio. "Fa il compleanno Antonio, ricordiamoci di chiamarlo".... 3 giorni dopo vengo svegliato sul solito divano da un ratto che mi rosicchia l'alluce...


Insomma il cervello è da rottamare!!!